il nostro materiale

Negli ultimi anni, l’uso eccessivo della plastica monouso ha causato seri danni al nostro pianeta, contribuendo all’inquinamento dei mari e alla creazione di varie “isole di plastica”.  Ciò porta anche ad una compromissione del territorio, della flora e della fauna che ci circonda. La situazione nell’ultimo anno su questo fronte si è ulteriormente aggravata con l’avvento del COVID-19, che causa indirettamente sprechi di oggetti monouso.

Noi, con la nostra startup, vogliamo limitare e/o eliminare l’utilizzo della plastica nei bicchieri e nelle bacchette per mescolare bevande distribuite con le macchinette. Per l’ambiente ridurremo gli scarti del polistirene, adottando dei materiali più sostenibili, come per esempio il CPLA, biodegradabile ed altamente riciclabile.

Per nostra fortuna gli stati hanno cominciato ad accorgersi e a cercare di contrastare questo fenomeno. Per esempio l’UE ha recentemente adottato una nuova “Direttiva sulla plastica monouso” (SUP- Single Use Plastic) che gli Stati Membri dovranno recepire entro il 2021.

La Direttiva mette al bando diversi prodotti in plastica monouso (tra i quali per esempio stoviglie, piatti, contenitori per cibi e bevande in polistirolo espanso, o aste per palloncini), promuove la riduzione del consumo di alcuni oggetti in plastica e rende le aziende produttrici finanziariamente responsabili per la raccolta, la gestione e lo smaltimento di alcuni rifiuti in plastica.

Inoltre La Commissione ha richiesto all’ECHA (Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche) di preparare un bando sull’uso intenzionale delle microsfere in plastica per la realizzazione di numerosi prodotti e beni di consumo. La proposta finale dovrebbe essere votata ad inizio 2020. Il bando dovrà coprire le microplastiche di diametro inferiore ai 5 mm (e inferiore ai 10mm per quanto riguarda le fibre tessili) e coinvolgerà tutti i settori invece di focalizzarsi solo sui prodotti per la cura della persona, come invece previsto dalla normativa italiana che entrerà in vigore nel 2020.